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Immagine del redattoreEnrica Albertacci

La Betulla, bianca leggenda

Siete mai stati attratti da un albero nel bosco?

Avete mai percepito una profonda connessione con esso?



La betulla Betula alba, con il suo fusto di color bianco argenteo, sin dall'antichità ha sempre attirato l’attenzione delle persone ed io stessa ne ho subito un fascino ammaliante.

Le betulle, si distinguono per la loro capacità di sopravvivenza e di adattabilità, chiamate piante pioniere, in quanto hanno la sorprendente attitudine ad occupare vaste aree devastate dopo un incendio o dopo un netto intervento di taglio da parte dell’uomo.

Nel contempo, la betulla mostra anche un'indole quasi altruista, ricordando che le loro foglie cadendo donano nutrimento alle altre forme di vita, tanto da rischiare, quasi paradossalmente, che nelle vicinanze possa crescere ad esempio una quercia che toglierà loro luce e nutrimento.

Le betulle posso arrivare ad altezze importanti fino ai 30 metri o rimanere arbusti e non superando i 3 e 5 metri o addirittura, in comprensori avvolti da una significativa rigidità climatica, come in zone artiche o alpine, rimanere nane.

Gli utilizzi legati a questa pianta non sono solo destinati al suo legno, peraltro ottimo per realizzare mobili e compensati.

Tramite la distillazione della corteccia si estrae un olio che viene utilizzato come disinfettante, antiparassitario e per la concia, nondimeno attraverso l'evaporazione di un succo ricavato dai tronchi di betulla si ricava un prodotto dolciastro, zucchero di betulla, commestibile, utilizzato nei paesi baltici previa distillazione per la produzione di birra e spumanti.


LA LEGGENDA


Facciamo un salto indietro nel tempo, il nord dell’Europa, era popolato dai “Celti”, la cui classe sociale più elevata e venerata era quella dei Druidi, i quali erano sacerdoti, saggi, curatori, alti funzionari depositari della cultura celtica.

I druidi crearono l'OGHAM o alfabeto ogamico, che possiamo considerare un vero e proprio alfabeto arboreo.

Sfogliando un antico testo dal titolo “Libro di Ballymote”, un libro è stato redatto verso la fine del XIV secolo nel castello di Ballymote per conto di Tonnantagh McDonagh.

Tra le pagine di questo antico tomo si svela che questo alfabeto fosse stato creato da un divinità celtica della battaglia, Ogma l’eroe guerriero che era anche considerato il Dio della scrittura.

In questo orientamento Ogma agiva tra guerra e saggezza, se intendiamo la scrittura come tale e non stupisca se in un'altra civiltà antica, troviamo una divinità capace di assolvere compiti simili. Infatti nell’olimpo degli dei ellenici, ritroviamo Atena, figlia di Zeus.

Ogma consegnò questo alfabeto arboreo agli uomini colti perché potessero disporre di un linguaggio ermetico non utilizzabile dagli stolti.

La scrittura che si materializzava era particolare con una direzione dal basso verso l’alto, quasi a rappresentare lo sviluppo verticale delle piante e del messaggio diretto verso cielo e nuvole.


Proprio guardando questo alfabeto trascritto si può osservare quanto ricordi una pianta con radici, fusto e rami che rappresentano le lettere.

Ed è proprio nella leggenda che troviamo il collegamento alla betulla, tanto che il primo carattere (lettera) dell’alfabeto Ogham fu inciso su questa pianta trasformandola simbolicamente nella protettrice della conoscenza.


LA DEA BIANCA


La betulla è una pianta speciale perché la sua corteccia grazie al suo colore argenteo, è collegata alla luna e alla Dea Brigid che era considerata come triplice figura:

- Donna- divinità dell’arte del ferro

- Donna- divinità dell’arte della guarigione

- Donna - divinità dell’arte della poesia



Una divinità collegata al fuoco considerato per la straordinaria potenza che è in grado di esprimere come energia vitale, forza interiore, ispirazione, creatività e nuovo inizio.

Regolava la vita e la morte, quest’ultima intesa, non come fine, ma come modalità in cui tutto si rigenera ed è per questo che la festa collegata alla dea Brigid è la festa di Imbolc, primo di febbraio che costituisce una delle quattro grandi feste stagionali gaeliche.

Si tratta di festeggiamenti nei quali si celebrano il solstizio d’ inverno in cui la luce si rinnova portando con sé la speranza nella vita, la primavera.

Tra le immagini più eclatanti spicca la descrizione della dea Brigid raffigurata come: “Donna bellissima, con il suo vestito verde, che cammina sulla neve a piedi nudi e che con il suo bastone di betulla fa nascere i primi fiori.


Quindi la betulla è uno degli alberi il cui simbolo sacro è profondamente radicato in diverse culture, considerata la pianta dei nuovi inizi e grazie alle sue molteplici proprietà disintossicanti, drenanti è simbolo di purificazione fisica, mentale e spirituale.

Con i percorsi dal vivo di Scrinayò imparerete a conoscere il simbolismo delle piante, l'energia vitale che sanno trasmetterci e la purezza delle loro forme.

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